Sulla carta le regole, sia pure minime, ci sarebbero. Nella realtà, siamo in pieno far west, ognuno fa quello che può. Mentre il drammatico bollettino delle vittime di monopattino-selvaggio si aggiorna quasi quotidianamente. Del resto basta dare un’occhiata in giro, soprattutto nelle grandi città, per rendersi conto che il fenomeno è sfuggito di mano. La fase sperimentale era partita nel 2019, quando al ministero dei trasporti c’era ancora Toninelli. Poi, però, i veicoli a due ruote hanno letteralmente invaso marciapiedi e centri storici. Così in una del tanti articoli della legge di Bilancio del 2020, si era cercato di correre al riparo, equiparando di fatto i monopattini alle bici elettriche. Prima si faceva riferimento alla legislazione relativa ai velocipedi, quasi un residuo ottocentesco. Con le nuove regole si è fissata la soglia dei 25 chilometri sulle strade urbane e di 6 chilometri nelle zone pedonali. Casco obbligatorio, ma solo per i minori di 18 anni e parcheggio negli appositi stalli per i privati o nelle aree fissate dagli accordi con i Comuni per i mezzi in sharing. Obbligatorio anche rendersi visibili di sera e quando l’illuminazione è scarsa. Bisogna poi mantenere la destra, non viaggiare in due o trasportare merci, non andare mai affiancati, né trainare o farsi trainare. Mentre le principali società di sharing hanno promesso di assicurare tutti i propri mezzi.
Un primo passo, certo. Del tutto insufficiente, però, a garantire una reale sicurezza. Tanto che ogni Comune, spesso sull’onda emotiva dell’ultimo incidente drammatico, si è mosso autonomamente. A Firenze, ad esempio, il sindaco Nardella aveva pensato di imporre anche ai maggiorenni l’uso del casco, ma la proposta è stata respinta al mittente dal Tar. A Napoli, l’assessore alla mobilità si è limitato a ridurre da 25 a 20 chilometri la velocità massima. Il problema, naturalmente, è che i controlli sono praticamente inesistenti, tanto che c’è stata solo una multa per eccesso di velocità. Si è mosso, qualche settimana fa, anche il Consiglio regionale della Lombardia, con una proposta di legge che limita la guida dei monopattini ai maggiorenni. A Genova è già scattato l’obbligo del casco anche per i maggiorenni. Con relative sanzioni. Ma la verità è che senza una legge nazionale, c’è il rischio che ogni Comune vada avanti per la sua strada, creando nuovo caos. Al ministero delle Infrastrutture è stato già aperto un tavolo con Comuni e Gestori dei servizi di sharing per definire nuove regole. Anche l’Aci si è mossa con un documento di proposte più restrittive. Ma i riflettori sono puntati sulle 4 proposte di legge, due al Senato e due alla Camera, già presentate. Già la prossima settimana potrebbe finire sul tavolo della Commissione Trasporto quella che vede come primo firmatario il deputato di Forza Italia, Roberto Rosso. Prevede l’introduzione del limite di velocità a 20 km orari sulle piste ciclabili e 6 nelle aree pedonali. Il divieto di circolazione dopo il tramonto e sui marciapiedi, dove scattano sanzioni anche quando si parcheggia (da 41 a 168 euro e rimozione del mezzo). A condurli potranno essere solo i maggiorenni e l’obbligo del casco scatterà a tutte le età. Vedremo. Ma, in attesa di una legge nazionale (e, soprattutto, di un potenziamento dei controlli) sarà davvero difficile fermare monopattini-selvaggio.