La legge assegna al Ministro per il sud l’individuazione delle aree tematiche e degli obiettivi strategici tra cui il riparto delle risorse FSC 21-27. Ha riferito che reputa cruciale il coinvolgimento del parlamento nella costruzione della programmazione dei fondi che si appresta a fare.
Definizione obiettivi e priorità
Primo passaggio della programmazione che ha tenuto conto di:
- proposte delle principali amministrazioni centrali già beneficiarie del fondo
- ricognizione degli altri strumenti di programmazione in essere (Pnrr, React-Eu e altri fondi strutturali)
- lavori di una commissione di esperti del mondo accademico e professionale selezionati dal ministro stesso che ha affiancato il dipartimento per coesione territoriale
- iniziativa pubblica di dicembre cui hanno partecipato regioni, amministrazioni locali, parti sociali, rappresentanti di categoria, di ordini professionali e del mondo accademico, del terzo settore e altri.
Riparto delle risorse per aree tematiche
Il secondo passaggio sarà il riparto delle risorse per aree tematiche cui seguirà l’effettiva programmazione del fondo attraverso approvazione dei piani di sviluppo e coesione (Psc). Si sono posti come obiettivo l’approvazione dei Psc entro la fine dell’estate. Ha annunciato nel merito che intende promuovere incontri bilaterali con amministrazioni centrali e territoriali per discutere dell’impostazione anche alla luce di del confronto con il parlamento.
Quadro finanziario
L’ammontare complessivo iniziale era pari a 73.5 miliardi di euro dei quali l’80% destinati al mezzogiorno. La somma è stata ridotta di circa 8 miliardi per gli interventi legislativi degli ultimi 18 mesi a valere sul fondo (tra cui decontribuzione sud, contratti di sviluppo ZES). Il CIPESS ha inoltre approvato l’impiego di ulteriori risorse per importi poco superiori ai 9 miliardi di euro (CIS Taranto, iniziative regionali, progetti infrastrutturali ad alta rilevanza strategica MIMS e Contratti di sviluppo MISE). Ad oggi quindi il fondo può contare su una disponibilità di 55, 9 miliardi di euro. Tale somma è da ripartire tra 12 aree tematiche, come individuate dalla delibera CIPESS 12/2021:
- ricerca e innovazione
- digitalizzazione
- competitività delle imprese
- energia
- ambiente e risorse naturali
- cultura
- trasporti e mobilità
- riqualificazione urbana
- lavoro e occupabilità
- sociale e salute
- istruzione e formazione
- capacità amministrativa
Obiettivo strategici
Si procederà poi all’individuazione degli obiettivi strategici che rispondono ai criteri guida di addizionalità e complementarietà rispetto agli altri strumenti di coesione e fondi strutturali.
- Nel merito ha fatto l’esempio di un intervento addizionale che riguarderà l’area tematica “Competitività delle imprese” attraverso il rafforzamento delle dotazioni finanziarie a favore dei contratti di sviluppo. La scelta di inserire l’obiettivo tra le priorità si è resa necessaria per la dotazione prevista dal PNRR insufficiente per fare fronte alle richieste giacenti in data odierna e per la possibilità di poter finanziare attraverso lo strumento anche investimenti in settori che non sarebbero ammissibili dai regolamenti comunitari.
- Per gli interventi più tipicamente complementari ha fatto l’esempio dell’area “Trasporti e mobilità” settore stradale e aeroportuale sono “casi emblematici” in cui il fondo può essere utilmente concentrato su investimenti non inclusi nel PNRR o difficilmente ammissibili dagli altri fondi strutturali.
Attuazione
La ministra ha sottolineato che l’attuazione degli interventi finanziati potrà avvenire con i nuovi Psc ma anche lo strumento del Contratto istituzionale di sviluppo. Obiettivo: Vorrebbero rendere FSC uno strumento ordinario che in prospettiva adotti il metodo PNRR come modalità permanente di programmazione e attuazione di interventi per la coesione territoriale e riduzione divari tra aree del paese. Gli uffici del Ministero sono al lavoro per costruire un nuovo schema normativo che mutui per FSC le buone pratiche dei fondi strutturali e PNRR. Per ogni Psc saranno monitorati gli stati di avanzamento finanziari, cronoprogrammi delle opere e termini finali della cantierabilità. Ciò per evitare quello che sta succedendo con programmazione 2014-2020 che rischia mancata attuazione e disimpegno per non meno di 12.8 miliardi di euro.