di Giuseppe Pedersoli
La cultura della sconfitta. Bisogna sapere perdere. Imparare dagli errori. “Tifoso obiettivo” è un ossimoro ma è necessario uno sforzo per riconoscere i meriti dell’avversario. Potrei continuare per molte righe ma penso che il concetto sia chiaro. Si inizia dalle scuole calcio e si dovrebbe proseguire fino ai massimi livelli. Ma in Italia il problema c’è. Solo dopo un tweet di Enrico Varriale, finalmente, qualcuno inizia a fare delle ammissioni: “O sono tutti matti o il calcio italiano ha un grosso problema. Inter, Napoli, Milan, escono sconfitti tra mille polemiche dallo Stadium”. Appena ieri, rigore al 97’ minuto per la Juventus, dubbio secondo quasi tutti e il “quasi” è praticamente attribuibile ai soli tifosi bianconeri, la partita finisce 2 a 1 in favore dei padroni di casa. La Juve ha una valanga di punti di distacco dalla seconda (Roma ) e dalla terza (Napoli). Allora parliamo del Bayern Monaco e del Barcellona. Stravincono, mortificando l’avversario. Ma nessuno protesta. Perché? Gli spagnoli hanno battuto i francesi per 6 a 1, superando il turno. Provo ad essere obiettivo: i catalani sono la squadra che avuto assegnato il più alto numero di rigori in Champions e, nel corso della partita, due penalty dubbi per il Psg non sono stati concessi, due altrettanto dubbi per i blaugrana, invece sì. D’accordo, ma ci sono alcuni aspetti da considerare: il Barcellona ha disputato un numero elevatissimo di partite in Coppa Campioni, ha un gioco votato all’attacco e quindi è naturale che si veda assegnare molti calci di rigore. Inoltre, se vinci 6 a 1, seppur con qualche episodio dubbio, è evidente che sei più forte dell’avversario. Parto da questo per un altro paragone: la sconfitta del Napoli con la Juventus e quella contro il Real Madrid. Milioni di proteste per il match allo Stadium, riconoscimenti di superiorità ai blancos. “Se Mertens avesse segnato il secondo gol a Madrid, se a Napoli non avesse colpito il palo, se qualcuno avesse marcato meglio Sergio Ramos….” (che a mio parere è immarcabile, con 70 gol segnati di cui 50 di testa, ed è un difensore centrale altissimo): sì, d’accordo, nell’analisi della sconfitta con la squadra di CR7 si sono dette tante cose ma un parere prevale su tutti: il Real Madrid è più forte del Napoli e ha meritato il passaggio ai quarti di finale. Per la Juventus, questa considerazione non la ritrovo, in giro sul web e nemmeno sui giornali e manco al bar dei tifosi. Hanno sicuramente una rosa un po’ più competitiva delle altre squadre italiane, tanta cazzima (senza virgolette perché ormai il termine è stato sdoganato) e bravura dell’allenatore nei cambi. Ma, francamente, non mi sembra affatto una squadra da meritare un distacco simile dalla seconda e dalla terza. Ci sono tanti, molto più attenti del sottoscritto, nello stilare la lista degli episodi dubbi risolti sempre in favore della Juventus. A occhio, “a sentimento”, almeno sette-otto punti dei bianconeri sono assolutamente fuori luogo, completamente immeritati. Non vedo nella Juve quella superiorità che invece riconosco al Barcellona, al Real Madrid, al Bayern Monaco, anche al Psg. In tanti sono contrari, ma la moviola in campo, la prova tv immediata porrebbero un limite a queste polemiche. Indovinate un po’ chi è contrario? Ricordo a me stesso che nell’unico campionato in cui ci fu il sorteggio integrale degli arbitri, Il Verona vinse lo scudetto. Esperimento mai più ripetuto. Vorrei far notare ad un potenziale tifoso della Juve che non ho parlato di: sentenza, retrocessioni in B, condanne per Moggi-Bettega-Giraduo, rapporti dell’attuale dirigenza con la malavita su cui si sta indagando. Parlo di campo. Cari nemici della Juventus, mi dispiace: a mio modestissimo avviso non siete così invincibili come si vuole far credere. Siete soltanto costantemente aiutati dagli arbitri e dal “sistema”. Forza Napoli, sempre, pur avendo vinto soltanto due scudetti sudati col sangue a fronte delle tante stelle pezzottate che avete sulla maglia.