Fa tappa in Salento l’itinerario turistico “La Rotta di Enea”. Un viaggio tra archeologia, cultura e natura, sulle orme dell’eroe virgiliano, presentato nei giorni scorsi a Roma nel corso di un meeting internazionale per promuoverne la candidatura quale nuovo itinerario culturale del Consiglio d’Europa. Sostenuto dall’Associazione Rotta di Enea, dalla Fondazione Lavinium e dal Comune turco di Edremit, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, il nuovo percorso “europeo” attraversa cinque Paesi – Turchia, Grecia, Albania, Tunisia e Italia – in 21 tappe, toccando i luoghi più suggestivi della civiltà mediterranea, tra cui 6 Siti Unesco (Troia, Delo, Butrinto, Monte Etna, Cartagine, Parco del Cilento e Vallo di Diano), 3 Parchi nazionali (Monte Ida in Turchia, Parco Nazionale di Butrinto in Albania e Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano in Italia sulla costa tirrenica), per arrivare nell’area metropolitana di Roma.
“Si tratta di una nuova rotta di viaggio, dialogo e conoscenza tra le ricchezze culturali, storiche e archeologiche dei luoghi del Mediterraneo citati nell’Eneide”, ha spiegato Giovanni Cafiero, presidente dell’Associazione Rotta di Enea.
Inevitabile quindi la tappa di Castro, in provincia di Lecce, basso Salento, dove approdò Enea in fuga da Troia. Al centro di un arco di costa che va da Otranto a Santa Maria di Leuca, Castro è un sito ricco di storia e di mito. Ma è anche un incantevole luogo di mare, meta di turisti che sempre più numerosi scelgono il Salento.
Tra le più belle spiagge di questo fazzoletto di Puglia, a poco più di 30 chilometri da Castro, c’è la spiaggia della Baia di Torre dell’Orso a Melendugno. Una baia di circa un chilometro con spiaggia finissima, dune basse e una pineta retrostante. Il mare in questa zona è limpido e cristallino per via delle correnti marine del Canale di Otranto. La baia è sovrastata dalla Torre dell’Orso, antica torre di avvistamento contro le scorrerie dei Turchi. A fare da contrappunto a questa torre eretta dall’uomo, ci sono due faraglioni eretti dalla natura. Sul lato destro della baia, infatti, a poca distanza dalla riva, spuntano dal blu delle acque due scogli isolati chiamati “Le Due Sorelle”, che sono diventati un’immagine da cartolina per il Salento. Secondo la leggenda popolare, due sorelle si tuffarono nel mare in tempesta e, quando non riuscirono più a guadagnare la riva, gli dei, commossi, le trasformarono in due suggestivi faraglioni.
L’accoglienza turistica, consolidatasi negli anni, oggi può offrire strutture di eccellenza, ma anche case vacanze, b&b e alberghi per tutte le tasche per scoprire una terra, il Salento, dove il fascino dell’arte, l’ottima cucina mediterranea e l’ospitalità sincera, accolgono i viaggiatori in un paesaggio da sogno, come ad esempio nell’Hotel sul mare “Torre dell’Orso. Qui il Medioevo si colora d’Oriente e antiche filastrocche in “griko” risuonano nella Grecìa Salentina, come a Melpignano, dove antichi ritmi diventano musica contemporanea nella Notte della Taranta.
Nei borghi si svelano le botteghe artigiane di cartapesta e pietra leccese e sulla tavola stanno tutti i sapori del Salento, da accompagnare con ottimo vino locale: la “tria”, pasta fatta in casa preparata con i ceci, saporite verdure selvatiche e dolci prelibati come il “pasticciotto” dal cuore di crema e lo “spumone”, ottimo gelato artigianale.