I venti di guerra che soffiano dall’Ucraina arrivano anche a lambire l’Italia. Infatti, la flotta da sbarco russa ha varcato Gibilterra e ieri ha cominciato ad attraversare il canale di Sicilia. Sono sei navi, costruite per portare direttamente sulla spiaggia carri armati e fanti: sono in grado di creare una testa di ponte con 60 tank e 1.500 marines. E si teme che possano puntare verso la Crimea, per dare man forte all’assedio delle forze di Mosca intorno all’Ucraina.
Per questo la spedizione della flotta del Baltico ha creato la massima allerta nel quartiere generale della Nato. Domenica pomeriggio un pattugliatore Boeing EP-8 Neptune è decollato da Sigonella e ha sorvolato le navi partite dal Baltico, orbitando su ciascuna di loro per un incontro ravvicinato. Poco dopo anche un bimotore P72 della nostra Aeronautica ha ripetuto la stessa missione: il contatto ottico con i russi. La loro spedizione è stata ricostruita da diversi siti di spotter, come ItaMilRadar, che monitorano i segnali trasmessi dagli aerei militari. Tutto il viaggio delle sei unità cominciato il 15 gennaio è stato seguito da una staffetta di mezzi occidentali: prima un incrociatore statunitense; francesi e britannici si sono alternati nella Manica; poi è entrato in scena un velivolo Orion portoghese; quindi fregate spagnole e francesi all’ingresso del Mediterraneo. Adesso è la volta di un caccia tedesco, non lontano da Lampedusa.
Il comando atlantico cerca di capire le prossime mosse della flottiglia russa, con due domande. Una è strategica: è destinata a contribuire alla prova di forza sull’Ucraina? L’altra è più immediata: andrà a intrufolarsi nell’esercitazione Nato che si sta svolgendo a largo della Calabria?