Il punto chiave della nuova giunta regionale sarà il vicepresidente, colui al quale sarà consegnato il destino della Regione dal giorno in cui il premier Renzi chiederà la sospensione di De Luca, fino al suo rientro al comando. Cosa che potrà avvenire sia in tempi brevi, nel caso in cui il tribunale ordinario si pronunci sfavorevolmente nei confronti della sospensione, sia dopo 18 mesi, l’arco di tempo nel quale De Luca sconterà la sua pena, nel caso in cui il tribunale confermi la sospensione. Insomma, sicuramente per qualche tempo la vicepresidenza sarà la poltrona che peserà di più e già si scatena la caccia al papabile. In pole position il Generale Carmine De Pascale, sicuramente nel team del Governatore che lo vuole all’assessorato alla Sicurezza e Terra dei Fuochi, ma voci sempre più insistenti lo designano come vice dell’ex sindaco di Salerno. Fortemente voluto da De Luca, ha fatto il capolista nella Lista De Luca Presidente, primo negli eletti nella circoscrizione Napoli, De Pascale è l’artefice dell’operazione “Strade Sicure”, con l’impiego di tremila militari schierati tra Roma e Lampedusa accanto alle Forze dell’ ordine, nel contrasto alla criminalità organizzata e, nel caso della Campania, il monitoraggio di discariche abusive nella Terra dei Fuochi, e in supporto alle forze di sicurezza, finalizzate al controllo del territorio ed al contrasto della criminalità. Un uomo al quale affidare la Regione nell’interregno, insomma. In pole position anche Fulvio Bonavitacola, braccio destro di De Luca, avvocato amministrativista, uomo fidato del neogovernatore, il passato parla chiaro: il loro rapporto ha inizio nel 1992 con l’arresto del sindaco di Salerno Vincenzo Giordano e di mezza giunta, tra cui anche lo stesso assessore Bonavitacola per gli appalti del Trincerone, De Luca, vicesindaco, diviene sindaco di Salerno, è il 1992, l’anno della svolta che nel 1993 lo porterà a diventare il sindaco di Salerno con la nuova legge elettorale che prevede l’elezione diretta del primo cittadino. Ma la poltrona di vice di De Luca potrebbe anche andare a una donna e nella posizione più vantaggiosa si troverebbe la renziana Pina Picierno, miss 104mila voti alle ultime europee. La sua candidatura alle regionali era fortemente voluta dal partito, ma alla fine è svanita per fare posto alle primarie vinte da De Luca. Tra i tre, il nome della Picierno è sicuramente quello più gradito al premier e tale gradimento potebbe giocare un ruolo fondamentale anche sulla tempistica della sospensione.