“In Valle d’Itria sono due i Comuni ammessi nella rete dei Borghi più belli d’Italia, Cisternino e Locorotondo, ma potrebbero esserne di più. Servirebbe un manuale di cose da fare rivolto ad amministratori, imprenditori e semplici cittadini per tutelare e valorizzare i piccoli Comuni dell’entroterra. Di linee guida per lo sviluppo dei borghi abbiamo discusso in questi giorni a Cisternino”. Parla Mario Saponaro, assessore al Lavoro del Comune del brindisino, con delega alla Promozione del turismo. L’occasione è la sesta edizione della Conferenza dei Borghi più belli del Mediterraneo, che si è svolta dal 4 al 7 ottobre a Cisternino. Fitto il calendario di mostre, proiezioni ed escursioni, ma il piatto forte è stato il confronto tra istituzioni, accademici ed esperti intorno a un tema specifico: abitare il paesaggio.
Assessore, come facciamo a far decollare i borghi della Valle d’Itria?
“Dobbiamo recuperare le migliori pratiche che si sono realizzate nei borghi del Mediterraneo e poi divulgarle. E’ quello che abbiamo cercato di fare con la Conferenza di Cisternino, alla quale hanno partecipato anche ospiti provenienti dal Giappone e dall’Egitto. Questo appuntamento è diventato molto importante grazie alla collaborazione con il Politecnico di Bari e la supervisione dell’Associazione dei Borghi più belli d’Italia”.
Quali sono i problemi da risolvere?
“Il rischio più grave è lo spopolamento. Dobbiamo fare in modo che questi borghi restino vivi e che i giovani non siano costretti a fare le valigie e cercare lavoro altrove”.
Non bastano i turisti a tenere in vita questi borghi?
“No. Non siamo Disneyland, dobbiamo difendere l’autenticità dei luoghi. Più che a un turismo mordi e fuggi, penso che i borghi della Valle d’Itria, forti delle loro tradizioni locali, debbano aprirsi al fenomeno del turismo esperenziale. Il turismo è un volano importante perché attiva altre economie, dall’agricoltura ai servizi, al commercio”.
Cosa è stato fatto per incentivare i flussi?
“I Comuni della Valle stanno lavorando a un’offerta turistica integrata. Abbiamo già creato un brand, con logo e sito Internet dedicato, per rendere immediatamente riconoscibile l’identità dei luoghi e valorizzare le capacità dell’area di attirare nuovi flussi. La vera sfida ora è quella della destagionalizzazione per allungare la stagione turistica e incrementare, quindi, il fatturato del settore e il benessere della comunità”.