In attesa delle raccomandazioni che usciranno oggi dalla riunione convocata dall’Organizzazione mondiale della sanità nel suo quartier generale a Ginevra, íl portavoce Tarik Jasarevic, ieri, ha anticipato che il nuovo virus – della famiglia dei coronavirus come la Sars – si diffonderà probabilmente in altre parti della Cina e forse in altri Paesi nei prossimi giorni, come già avvenuto in Thailandia, Corea del Sud, Taiwan e Giappone. Sempre ieri, il primo caso è stato individuato negli Usa si tratta di una persona già ricoverata per polmonite e che era da poco arrivata dalla città di Wuhan (ii milioni di abitanti), epicentro dell’epidemia. E per quanto riguarda l’Europa? A oggi non si registra alcun caso e il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) ritiene basso il rischio dell’arrivo del virus nel Vecchio Continente. Chiarisce comunque che tre aeroporti europei, ovvero Roma, Parigi e Londra, hanno connessioni aeree dirette con Wuhan. Parole che non rassicurano i mercati: lo scoppio di un’epidemia simile alla Sars si sta trasformando in un grave rischio economico per la regione, ora che ci sono prove di trasmissione da uomo a uomo. Hong Kong, che ha sofferto gravemente durante l’epidemia di Sars, ha visto la Borsa scendere del 2,8%, il Nikkei ha perso lo 0,9% e le blue chip di Shanghai l’1,7%